DANCE HEELS
Chiamata anche “stiletto dance” o “danza con lo stiletto”, questa particolare tecnica di ballo è caratterizzata da un elemento in particolare. Chiunque la pratichi, infatti, deve necessariamente indossare i tacchi. E non parliamo di tacchi qualunque. Pur essendo stato consacrato intorno agli anni ’40 da Christian Dior nella sua prima collezione, il termine stiletto nasce in Italia negli anni ’50 prendendo spunto dalla parola “stilo” ovvero pugnale. Con questo termine, infatti, vengono identificate tutte quelle calzature (tipicamente femminili) con tacco a spillo che varia da un’altezza di minimo 5 centimetri fino anche a 10/12.
Una scarpa diventata negli anni simbolo del glamour e della seduzione ma anche di eleganza, erotismo e una spiccata sicurezza personale. Trasformandosi, da “semplice” capo di abbigliamento a elemento principe delle performance e coreografie di molte star (e di discipline che insegnano come eseguirle), come appunto la heels dance.
Una moda nata già negli anni ’60, quando le ballerine danzavano nei programmi televisivi sollevate di qualche centimetro ma riconosciuta realmente molto dopo, grazie ai video clip musicali degli anni 2000.
In particolare furono due gli “eventi” che segnarono l’avvento della Heels dance, elevandola a un vero e proprio fenomeno nel campo della danza. Il video “Single ladies” di Beyoncé nel 2008, in cui sia la pop star che il suo corpo di ballo si dimenano in un balletto rigorosamente sui tacchi e, nel 2012 nel video “Love” dei Kazaky, un gruppo di soli uomini che sdoganò ufficialmente l’utilizzo dei tacchi anche nelle performance maschili.